5/13/2020

Canterbury

Nell’VIII sec., quando declinano i laboratori d’Irlanda e dell’Inghilterra settentrionale, nei manoscritti di C (Kent) compare una decorazione originale. Nel manoscritto piú antico decorato in questo centro, un salterio (Londra, bm), è tuttora avvertibile l’influsso dell’arte iberno-northumbrica; ma tutta diversa è l’ispirazione rivelata dai due ritratti di evangelisti che ornano il Codex Aureus (Stoccolma, nm), ove l’artista, parzialmente spezzando una tradizione ornamentale delle isole britanniche, si ricollega a un certo naturalismo, che appare specialmente nel modellato del volto dei due apostoli. È probabile che manoscritti di origine romana, come il famoso Vangelo del Corpus Christi College di Cambridge, importato alla fine del VI sec. in occasione della venuta di sant’Agostino, evangelizzatore dell’Inghilterra, svolgessero un ruolo molto importante nella conservazione della tradizione umanista mediterranea a C.


Dopo un’eclissi di oltre un secolo dovuta alle invasioni scandinave, la vita artistica si riorganizzò alla fine del X sec., intorno alle due grandi abbazie della Christ Church e di Sant’Agostino. La decorazione dei manoscritti che escono da tali scriptoria reca il segno nettissimo dello stile carolingio di Reims, il che spiega la presenza a C del famoso Salterio di Utrecht.

L’opera piú importante di questo periodo è precisamente una copia di tale salterio (Londra, bm, ms Harley), ove, malgrado una evidente fedeltà allo stile del modello, gli artisti seppero creare delle innovazioni mediante l’impiego di inchiostri rossi, verdi e azzurri nell’illustrazione del manoscritto. Esso fu persino all’origine di due altre copie, grazie alle quali si può seguire la comparsa a C, in seguito alla conquista normanna, dello stile romanico (1066), che senza rompere brutalmente l’evoluzione della miniatura, contribuí però a rinnovare il repertorio artistico dei miniatori, in particolare nel campo della lettera ornata. Simultaneamente si modificano lo stile e l’iconografia delle pitture a tutta pagina. Esse tradiscono un netto influsso bizantino, proveniente senza dubbio dalla Sicilia, anche nell’illustrazione delle Bibbie (Bibbia di Lambeth Palace: Londra, Lambeth Palace Library; Bibbia di Douvres). Tale tendenza trionfa alla fine del XII sec. nella terza copia del Salterio di Utrecht (Parigi, bn).