Nell’VIII sec., quando declinano i laboratori d’Irlanda e dell’Inghilterra
settentrionale, nei manoscritti di C (Kent) compare una decorazione originale.
Nel manoscritto piú antico decorato in questo centro, un salterio (Londra, bm),
è tuttora avvertibile l’influsso dell’arte iberno-northumbrica; ma tutta diversa
è l’ispirazione rivelata dai due ritratti di evangelisti che ornano il Codex
Aureus (Stoccolma, nm), ove l’artista, parzialmente spezzando una tradizione
ornamentale delle isole britanniche, si ricollega a un certo naturalismo, che
appare specialmente nel modellato del volto dei due apostoli. È probabile che
manoscritti di origine romana, come il famoso Vangelo del Corpus Christi College
di Cambridge, importato alla fine del VI sec. in occasione della venuta di
sant’Agostino, evangelizzatore dell’Inghilterra, svolgessero un ruolo molto
importante nella conservazione della tradizione umanista mediterranea a C.
Dopo un’eclissi di oltre un secolo dovuta alle invasioni scandinave, la vita
artistica si riorganizzò alla fine del X sec., intorno alle due grandi abbazie
della Christ Church e di Sant’Agostino. La decorazione dei manoscritti che
escono da tali scriptoria reca il segno nettissimo dello stile carolingio di
Reims, il che spiega la presenza a C del famoso Salterio di Utrecht.
L’opera piú importante di questo periodo è precisamente una copia di tale
salterio (Londra, bm, ms Harley), ove, malgrado una evidente fedeltà allo stile
del modello, gli artisti seppero creare delle innovazioni mediante l’impiego di
inchiostri rossi, verdi e azzurri nell’illustrazione del manoscritto. Esso fu
persino all’origine di due altre copie, grazie alle quali si può seguire la
comparsa a C, in seguito alla conquista normanna, dello stile romanico (1066),
che senza rompere brutalmente l’evoluzione della miniatura, contribuí però a
rinnovare il repertorio artistico dei miniatori, in particolare nel campo della
lettera ornata. Simultaneamente si modificano lo stile e l’iconografia delle
pitture a tutta pagina. Esse tradiscono un netto influsso bizantino, proveniente
senza dubbio dalla Sicilia, anche nell’illustrazione delle Bibbie (Bibbia di
Lambeth Palace: Londra, Lambeth Palace Library; Bibbia di Douvres). Tale
tendenza trionfa alla fine del XII sec. nella terza copia del Salterio di
Utrecht (Parigi, bn).