5/13/2020

Arte digitale

Per arte digitale si intendono le pratiche artistiche che si manifestano attraverso tecnologie che manipolano i dati in forma digitale, visualizzabili attraverso monitor o schermi.

Le sue caratteristiche sono essenzialmente di ripetibilità e trasmissibilità in luoghi potenzialmente infiniti. L'arte digitale sottende problematiche connesse alla percezione visiva, al rapporto talvolta interattivo con il fruitore.

L'immagine, che può essere statica o animata, bidimensionale o tridimensionale, viene o acquisita attraverso scansioni di immagini preesistenti ed elaborata poi attraverso programmi di grafica, oppure creata attraverso una formula matematica: un esempio di questa seconda possibilità sono i frattali in cui una parte importante è costituita dall'uso del colore.

Pur fissando un arco cronologico per la sperimentazione e l'affermazione dell'arte digitale con inizio intorno alla metà degli anni Cinquanta, ricerche che la precorrono, pur con modalità e approcci diversi, si possono individuare nell'opera di artisti quali Marcel Duchamp, Lazlo Moholy-Nagy (in particolare le sculture cinetiche degli anni Trenta), Nam Jun Paik, il movimento Fluxus, le ricerche sulle modalità di interazione di John Cage e nell'arte cinetica e programmata.

Alcuni dei protagonisti della nascita dell'arte digitale non sono stati artisti, ma ricercatori che si sono applicati nell'elaborazione di programmi di scrittura. Alla metà degli anni Sessanta i pionieri dell'arte digitale sono artisti programmatori e ingegneri. Si ricordano, tra questi, Charles Csuri, Frieder Nake, Georg Nees, Michael A. Noll, Vera Molnar. Creazione di film al computer, di sistemi interattivi, costruzioni di segni forme sono stati i risultati di questa prima fase.

Al 1967 risale la costituzione a New York del gruppo di ricerca Experiments in Art and Technology (E.A.T.) da parte di artisti e tecnici a cui partecipò anche l'artista Robert Rauschenberg.

Nel 1971 l'artista Manfred Mohr (la cui produzione era caratterizzata da forme geometriche generate ed elaborate attraverso programmi di grafica) ebbe una sua mostra personale presso il Musée d'Art Modern de la Ville de Paris. Si trattò della prima esposizione personale dedicata da un Museo all'arte generata al computer.

In generale possiamo affermare che l'introduzione dalla fine degli anni Sessanta dei tubi catodici come video terminali per la visualizzazione costituisce un ulteriore passo in avanti per la definizione di un'estetica dell'immagine, rendendo più vicino il momento dell'elaborazione con quello della fruizione. L'evoluzione rapida delle tecnologie, la progressiva facilità di utilizzo di mezzi, i costi sempre più abbordabili dell'apparato tecnologico e degli accessori hanno rapidamente fatto sì che moltissimi artisti si siano avvicinati all'arte digitale. Fondamentali per l'evoluzione dell'arte digitale sono stati i miglioramenti delle prestazioni dei computer: dalla presentazione dei primi pc (Xerox) fino alla produzione dei computer per la grafica (Amiga-Commodor e Apple, anni Ottanta). Fondamentale è stata la reperibilità di programmi di gestione dei dati che liberano gli artisti dalla necessità di programmare.

Dall'Arte digitale sono nate nuove pratiche artistiche come la net art, la software art, le installazioni digitali.

Una menzione particolare merita il gruppo italiano Studio Azzurro. Attivo fin dai primi anni Ottanta, Studio Azzurro ha evoluto le sue ricerche sull'arte realizzata attraverso le nuove tecnologie fino a proporre ambienti virtuali realizzati attraverso installazioni complesse realizzate con oggetti e immagini. La peculiarità dei loro lavori consiste nella possibilità data al pubblico di interagire con l'immagine e quindi con l'opera, creando possibilità teoricamente infinite di variazione di narrazione, di sviluppo dell'opera stessa.