Figlio di
una famiglia di coloni ucraini, giovanissimo si accosta al
disegno frequentando il pittore di icone Bunakov della
regione di Kharkov. Nel 1863 si trasferisce a San Pietroburgo
dove frequenta la scuola di disegno della Società
d’incoraggiamento delle belle arti sotto la guida di Kramskoï,
l’ispiratore della rivolta degli allievi contro l’Accademia
di belle arti nel 1863 e uno dei fondatori del gruppo
degli Ambulanti. L’anno seguente è ammesso all’Accademia
con la tela La figlia di Jairo resuscitata, acquisendo
il diritto a una borsa di studio per la Francia nel
1871. Nel 1873 parte dunque per Parigi dove lavora sino
al 1876 compiendo però alcuni viaggi in Italia. A Parigi
vede la prima esposizione impressionista, giudicata dall’artista
interessante soprattutto dal punto di vista tecnico.
Rientrato in patria, si stabilisce a Mosca dove il clima
artistico è piú affine al suo gusto e piú propizio all’elaborazione
di una pittura autenticamente russa. Insieme
a Polenov, Surikov e Vasnetsov si lega alla cerchia di
Savva Mamontov, pur mantenendo i rapporti con Kramskoï
e il gruppo degli Ambulanti con i quali espose regolarmente.
Tornato a San Pietroburgo nel 1882, R è direttore
dell’Accademia nel 1898-99 e compie viaggi in
Olanda e in Spagna; espone (I cosacchi scrivono una lettera
al sultano, 1880-91: San Pietroburgo, Museo russo; Inaspettato,
1884: ivi; Processione della Croce nel governatorato
di Kursk, 1880-1883: Mosca, Gall. Tret´jakov), frequenta
artisti, musicisti, scrittori, principi e conosce il
successo. Legato al gruppo di Mir Iskusstva al suo esordio,
partecipa alle prime esposizioni organizzate da Diagilev
e fa parte del comitato di redazione della rivista
fondata nel 1898. Ma, malgrado l’ammirazione reciproca,
la rottura interviene rapidamente tra i partigiani del realismo
didattico e il giovane gruppo che R accusa di dilettantismo.
L’artista si trova in un momento critico della
sua carriera: desideroso di istruire il popolo, tratta con
minuzia coscienziosa ogni minimo dettaglio dei suoi dipinti
di genere o delle sue scene di storia (Ivan Grosnij e
suo figlio, il 16 novembre 1581), ma il clima epico generale
viene meno e la sua incostanza nell’osservazione del
soggetto trattato lo porta a riempire numerosi album di
schizzi che non vengono rielaborati.
Molti dipinti concepiti
in questi anni non sono portati a termine e talvolta
nemmeno iniziati, malgrado i consigli di Tolstoï che vede
in lui l’interprete pittorico delle sue idee. Direttore d’atelier
alla Scuola superiore presso l’Accademia di belle arti
dal 1894, R ha comunque un grande successo anche
come ritrattista (Ritratto di Sof´ja Michajlovna Dragomirova,
1889: San Pietroburgo, Museo russo; Ritratto di Eleonora
Duse, 1891, carboncino su tela: Mosca, Gall.
Tret´jakov) e insegnante poiché lascia agli allievi una
grande libertà di espressione individuale. Deluso però
dalla routine accademica contro la quale non può nulla a
dispetto delle promesse di riforma, l’artista abbandona
l’insegnamento ufficiale nel 1907 ritirandosi definitivamente
nella sua proprietà a Kokkala (a quel tempo sotto
dominio finlandese). L’ultima apparizione pubblica a San
Pietroburgo è del 1917 in occasione della celebrazione
del suo trionfo.